Cresce il Consorzio che ‘moltiplica’ Libera Terra

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9 maggio 2011

Tre siciliane e una campana. Sono quattro le nuove cooperative entrate ieri a far parte del Consorzio Libera Terra Mediterraneo, lo strumento nato per rafforzare la capacità imprenditoriale delle cooperative che lavorano sui terreni confiscati alle mafie e aderiscono al progetto Libera Terra. Uno strumento che funziona, come testimonia il bilancio 2010 approvato stamattina dall’assemblea ordinaria e che vede – tra l’altro – un aumento del fatturato, pur in un anno di crisi anche per i consumi, superiore al 30%e un progressivo allargamento dei canali distributivi.

Il Consorzio Libera Terra Mediterraneo è stato costituito sul finire del 2008. “L’obiettivo – spiega il presidente Gianluca Faraone – è semplice: mettere in campo le sinergie e i servizi necessari per aiutare le cooperative di Libera Terra a gestire al meglio la trasformazione dei prodotti e la loro commercializzazione, dando insomma gambe imprenditoriali più robuste a un’esperienza nata con

una valenza valoriale molto forte”. Hanno costituito il consorzio tre cooperative di Libera Terra: Placido Rizzotto, Pio La Torre e Terre di Puglia. Accanto a loro Coopfond, Banca Etica, Alce Nero & Mielizia e Egocentro, tour operator del mondo cooperativo.

“Una idea di fare cooperazione – spiega il direttore Aldo Soldi – alla quale Coopfond ha partecipato con convinzione, essendo questa un’iniziativa per molti aspetti emblematica, capace di coniugare in modo originale i valori della cooperazione con la capacità di stare sul mercato, giocando un ruolo attivo. Una strada che molto ha da dire anche rispetto al tema dello sviluppo del Mezzogiorno, capace di valorizzare le potenzialità soprattutto dei giovani, lontano da ogni assistenzialismo”.

L’idea del Consorzio è buona, a giudicare dai risultati ottenuti. Il bilancio approvato oggi racconta che nel 2010 – a perimetro invariato rispetto all’esercizio precedente – il fatturato è cresciuto quasi del 31%. Un risultato niente male, vista la crisi che l’anno scorso ha interessato anche i consumi. Il biologico, è vero, è cresciuto in Italia ma di poco più dell’11%: un terzo rispetto alla percentuale messa a segno dal Consorzio. Che ha migliorato anche i risultati di gestione, raddoppiando in pratica il risultato operativo e quello netto. Ma analizziamo i risultati un po’ più nel dettaglio. Il settore Prodotti Alimentari, ad esempio, ha raggiunto un fatturato pari a 2.341.474 euro, con un incremento in valore del 34% rispetto all’esercizio precedente. Ciò è stato possibile grazie ad un insieme di azioni tra cui il miglioramento qualitativo delle referenze, l’aumento di produzione e del numero delle referenze, sia per nuove assegnazioni di terreni sia per avviare progetti di cooperative su nuovi territori. Importante è stato il lavoro per rinnovare il packaging dei prodotti reso unitario e riconoscibile. Meglio ancora ha fatto il settore Vino: qui si è registrato un forte aumento della produzione, grazie all’entrata a regime dei vigneti di ultimo impianto. Si sono raggiunte le 410mila bottiglie di Centopassi e le 180mila per Libera Terra Puglia, mentre il fatturato è arrivato a 1.130.504 euro, il 42% in più rispetto al risultato 2009.

Un altro obiettivo perseguito con successo dal Consorzio è stata la diversificazione dei canali di sbocco. Oggi prioritario rimane certamente la distribuzione attraverso super ed ipermercati Coop, con una quota pari al 65%, ma significativa è anche quella commercializzata attraverso il sito e il dettaglio (15%) e le Botteghe del Mondo (12%). Contemporaneamente sono stati avviati rapporti anche con altri operatori della Distribuzione Organizzata ed è stata avviata una relazione promettente con Eataly. Attraverso il canale Horeca ci si è affacciati sui mercati di Danimarca, Canada,Germania,Austria, Svizzera, Svezia, Francia, Taiwan e USA.

Nel 2010 l’apertura di nuove Botteghe dei Sapori e dei Saperi della Legalità in tutto il territorio nazionale ha dato visibilità al progetto e consentito nuovi sbocchi commerciali ai prodotti.

Il Consorzio, grazie anche alla presenza al proprio interno di Egocentro Srl, sta sviluppando il settore del turismo responsabile, con il marchio “Libera il g(i)usto di viaggiare”. Un’attività, nata a partire dalle strutture agrituristiche gestite dalle cooperative socie e realizzate anch’esse su beni confiscati, che è in forte crescita soprattutto per l’interesse delle scuole sia del luogo, che dell’intera nazione e anche straniere. Nel corso del 2010 i partecipanti ai tour di turismo responsabile sono stati 4.417 (+ 113%rispetto al 2009). Già durante i primi mesi del 2011 si è iniziato a lavorare per estendere l’attività, anche in Puglia dove nel 2010 si sono realizzate le prime iniziative.

Anche nel 2010 è proseguita l’attività di coinvolgimento di produttori biologici nel territorio che decidono di aderire ai principi del progetto Libera Terra al fine di dimostrare che il bene confiscato e assegnato è un valore per tutto il territorio e non solo per la cooperativa che lo gestisce.

I buoni risultati ottenuti dal Consorzio sono indubbiamente all’origine anche delle scelte assunte dall’assemblea straordinaria dei soci, che si è tenuta ieri a Palermo. È stato deciso, infatti, l’aumento del capitale sociale da 200.000 a 300.000 euro, necessario anche per rafforzare le attività e per l’allargamento della base sociale. Con l’assemblea straordinaria di ieri sono entrate nel Consorzio altre quattro cooperative: Don Peppe Diana, Beppe Montana, Liberamente, Lavoro e non solo. La prima campana – come si diceva – le altre tre siciliane.

Ora l’attività e le sinergie potranno crescere ancora, dando più forza a queste imprese che creano realmente valore per la comunità locale ma non solo, a partire dalle terre confiscate alle mafie. Alimentando ancora questa storia: dal 2010, infatti, una parte del risultato del Consorzio è destinato all’associazione Libera, per sostenere la nascita ed il sostegno di nuove cooperative.

 

Otto cooperative sociali all’opera sulle terre confiscate alle mafie

Le cooperative Libera Terra sono nate grazie alla legge 109 del 1996, che ha permesso il riutilizzo sociale dei beni e terreni confiscati alle mafie. Le terre, proprietà dei Comuni, possono così essere assegnate mediante contratto di comodato d'uso gratuito alle cooperative sociali che le coltivano e le rendono produttive. Le cooperative attualmente sono otto e complessivamente danno lavoro a 140 persone. Essendo tutte di tipo B, utilizzano le proprie attività produttive anche per effettuare inserimenti lavorativi di persone svantaggiate. Altre tre cooperative stanno per essere costituite, in provincia di Trapani,Agrigento e Crotone.

 




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