Big data e tecnologia al servizio di agricoltura, zootecnia e pesca: le buone pratiche delle cooperative per la sostenibilità
EventiRoma 16 gennaio 2022
Big data e tecnologia al servizio di agricoltura,
zootecnia e pesca: le buone pratiche delle cooperative per la sostenibilità
Cristian
Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare: «La sostenibilità e' un percorso di
tutta la filiera, dall'agricoltore alla distribuzione»
«Sappiamo quello che dobbiamo fare,
dobbiamo farlo insieme. La sostenibilità e' un percorso di tutta la filiera,
dall'agricoltore alla distribuzione». Lo ha detto Cristian Maretti,
presidente di Legacoop Agroalimentare a conclusione del forum "Agricoltura,
allevamento e pesca sostenibili: le migliori pratiche innovative e digitali
della cooperazione italiana ed europea - Agricoltori, Allevatori e Pescatori
connessi con il futuro sostenibile", evento che si tenuto a Dubai in
occasione di Expo 2020, organizzato da Legacoop Agroalimentare e Legacoop
Emilia Romagna con il supporto di Coopfond nello spazio della Regione Emilia
Romagna presso il Padiglione Italia.
L'evento e'
stata l'occasione per parlare degli esempi concreti di innovazione impiegati
nelle cooperative italiane ed europee. Tecniche per risparmiare acqua irrigando
zolla per zolla o pianta per pianta o per ridurre l'uso di pesticidi e
fertilizzanti, garantire un maggiore benessere animale diminuendo l'uso di
antibiotici e adattando individualmente l'alimentazione del bestiame. Oltre a
questo, l'innovazione consente forme di economia circolare per ridurre la
produzione di rifiuti, ridurre l'uso di plastica ed evitare perdite di cibo.
In particolare
sono stati presentate realtà come quella della cooperativa Il Raccolto il cui
presidente Eros Gualandi ha illustrato il percorso intrapreso da anni
per il miglioramento quantitativo e qualitativo del terreno per diminuire
rischi di depauperamento e impoverimento dei terreno e soprattutto perche' ricco di
sostanza organica e' in grado di contenere gli effetti dei cambiamenti
climatici. Un processo che non può prescindere dall'utilizzo dei big data per
avere informazioni utili anche per la qualità del prodotto finito.
Quello dei big
data e' un argomento trasversale a tutte le buone pratiche per la sostenibilità.
Come ha sottolineato anche Fausto Toni direttore tecnico di Progeo
nell'affrontare i temi della zootecnia di precisione. Quello che occorre e' una
tracciabilità completa della qualità produttiva e per farlo e' necessario il
controllo dei dati in fasi dell'allevamento. Ad iniziare dall'alimentazione di
precisione, la base per la zootecnia di precisione. E controllare i dati per
effettuare scelte produttive e' la filosofia della cooperativa Aprofruit il cui
direttore Innovazione e Sviluppo Alberto Grassi ha illustrato come la
strada intrapresa sia quella di rendere i big data, dati leggibili e fruibili
per tutti, una sfida che Apofruit ha condiviso con i propri partner. Il tema
della sostenibilità e' molto sentito anche nel mondo arabo. Yazen Al Kodmani, Operations
Manager & Partner Emirates Bio Farm, "l'uomo che ha reso green il
deserto" ha detto che la sfida e' quella di produrre cibo sostenibile e
sviluppare aree negli Emirati Arabi
Uniti per essere coltivate. Sostenibilità che interessa anche il mondo ittico.
Come sostenuto da Massimo Bellavista di Legacoop Agroalimentare secondo
cui la pesca ha intrapreso un percorso di miglioramento della qualità e di
sensibilizzazione con il recupero delle reti abbandonate da cui si ricavano
calzini. E ripreso da Mohammad Tabish, ceo di Aqua Bridge che ha portato
l'esperienza di un'acquacoltura sostenibile e responsabile negli Emirati Arabi
Uniti e nel GCC. Le buone pratiche fanno parte di ogni settore della produzione
agroalimentare. E Gianpiero Calzolari presidente di del gruppo Granlatte
e della controllata Granarolo ha parlato di un percorso intrapreso per ridurre
entro il 2030 del 30% le emissioni di gas serra per chilo di latte. UN percorso
che coinvolge tutte le fasi della filiera dalla produzione nella stalla, alla
trasformazione del latte, al trasporto, confezionamento, ma coinvolge anche la
gestione dei rifiuti e la diminuzione degli sprechi. Un piano che prevede la
riduzione dei fertilizzanti, dell'impatto ambientale delle stalle che passa
attraverso il benessere animale e la riduzione dei farmaci e arriva all'uso del
biometano prodotto della stalle. Un processo di sostenibilità che coinvolge
tutta la filiera, anche la distribuzione. Marco Pedroni presidente di
Coop Italia ha evidenziato come non occorre pensare soltanto a massimizzare i
profitti, ma rendere più sostenibile tutta la filiera anche con scelte costose
e impegnative.
Il Forum ha
visto anche l'intervento di Simona Caselli presidente di Arelfh secondo
cui l'innovazione deve essere guidata dalle cooperative per raggiungere la
necessaria diffusione nelle piccole aziende agricole familiari e quello di Ramon
Armengol presidente della Confederazione generale delle cooperative
agricole dell'Unione europea (Cogeca) per il quale il modello cooperativo e'
importante per garantire sicurezza
alimentare e dare reddito ai soci.
Ad aprire i lavori, moderati da Lorenzo Sazzini di Legacoop
Agroalimentare, Ruben Sacerdoti responsabile Servizio Attrattività e
Internazionalizzazione Regione Emilia-Romagna, regione che ha puntato sullo sviluppo del cibo sia come
tutela della biodiversità sia come risposta sociale per i giovani, le donne,
gli immigrati. Saluti anche di Gianmaria Balducci, vice-presidente
vicario Legacoop Emilia che ha ricordato l'importanza della filiera
agroalimentare dell'Emilia Romagna e del saper fare nel trasformare i prodotti
agricoli in prodotti alimentari di eccellenza, e di Antonio Parenti,
capo della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea che ha ricordato
il ruolo importantissimo dell'agricoltura anche per la salute dei cittadini.