Rapporto sull’occupazione di giugno 2012 di Legacoop Emilia-Romagna
NotizieRapporto sull’occupazione di giugno 2012 di Legacoop Emilia-Romagna: aumenta la preoccupazione. Ricorso agli ammortizzatori sociali per 8.727 lavoratori (4.607 a causa del sisma). Paolo Cattabiani: «Situazione aggravata dal terremoto».
Bologna, 6 luglio 2012 – C’è più preoccupazione dello scorso anno tra le cooperative emiliano-romagnole aderenti a Legacoop riguardo l’andamento dell’economia. Un sentimento rafforzatosi dopo il sisma che, a più riprese, ha devastato alcune delle zone a più forte radicamento cooperativo causando il ricorso ad ammortizzatori sociali per 4.607 lavoratori occupati in 61 aziende del cosiddetto “cratere”.
Vanno ad assommarsi ai 4.120, occupati in 81 aziende, non toccate dal terremoto, ma colpite dalla crisi economica, per un totale di 8.727 lavoratori di cooperative emiliano-romagnole
«Avevamo previsto che il 2012 sarebbe stato più difficile del 2011 che a sua volta è stato peggiore del 2010 – ricorda il presidente di Legacoop Emilia-Romagna, Paolo Cattabiani –. Il terremoto non ha fatto che aggravare una situazione di per sé già complicata. Servono fondi per ricostruire, anche noi ne stiamo raccogliendo, e misure efficaci di stimolo, dall’allentamento del patto di stabilità all’accesso al credito, alla realizzazione di infrastrutture materiali e immateriali che rafforzino e rilancino i territori in un quadro di trasparenza e legalità».
Rispetto alla rilevazione effettuata lo scorso dicembre diminuisce la previsione sulla stabilità del numero di occupati, mentre crescono sia quella relativa all’incremento, sia quella relativa al decremento occupazionale. In altre parole, accanto a imprese cooperative che prevedono di restare stabili o diminuire sia il volume d’affari, sia gli occupati, ve ne sono altre, il 14% del campione, dove si prevede di aumentare l’occupazione.
Il 75% delle 62 cooperative che compongono il panel dell’indagine non prevede il ricorso agli ammortizzatori sociali nel corso di quest’anno; l’11% prevede di farne uso come nel semestre precedente e il 14% di coloro che ne facevano già uso prevede di incrementarne il ricorso.
Tra le professionalità più ricercate e da riqualificare prevalgono nettamente (85%) quelle appartenenti alle aree produttiva, tecnica, della ricerca, commerciale, marketing e sicurezza. Più sentita anche l’esigenza di potenziare la conoscenza delle lingue per affrontare i mercati esteri.
«Il sentimento più diffuso è orientato a una forte preoccupazione – osserva Cattabiani –: da tempo stiamo affrontando le criticità con tutti gli strumenti a nostra disposizione, le cooperative hanno razionalizzato, ristrutturato e contenuto i costi. Insomma, al di là del sisma e dei suoi effetti, che sono pesantissimi, faremo tutto il possibile per affrontare la tempesta, ma occorre che ognuno faccia la sua parte: oltre alla Regione, che già la sta facendo, il Governo e i partner europei».