ARCEVIA - LA TERRA E IL CIELO LANCIA IL DISTRETTO DI ECONOMIA SOLIDALE

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11 luglio 2012

Il presidente Sebastianelli, dobbiamo produrre per il territorio, nel rispetto dell?ambiente

Inaugurati quattro silos da 10 mila quintali per i cereali prodotti dai soci e un impianto fotovoltaico da 85 kilowatt, la cooperativa dice no agli impianti installati sui campi

 Arcevia (An), 10 luglio 2012.  E' dalla cooperativa agricola biologica La Terra e il Cielo di Piticchio di Arcevia (An) che parte la proposta per creare un distretto di economia solidale nelle Valli del Misa e del Nevola. Un'idea che ha già ottenuto l'adesione di diverse aziende del territorio, non solo agricole ma anche artigianali e del turismo, e sulla quale si svolgerà un confronto, giovedì prossimo, anche con il Comune di Arcevia, che ha sposato l'iniziativa. La volontà di creare questo distretto è emersa durante la tavola 'Oltre la crisi: il biologico per una nuova economia', organizzata dalla Terra e il Cielo nella propria sede, nell'ambito di 'Porte Aperte 2012', per fare il punto sull'agricoltura biologica e sulla necessità di creare un modello economico sostenibile, non basato sul consumismo sfrenato. Prima del convegno, la cooperativa, che conta oggi 110 soci, con una produzione di cereali, grano duro, orzo mondo, grano tenero pari a 15 mila quintali, di cui il 95% coltivato nelle Marche, ha inaugurato quattro silos di stoccaggio per il conferimento dei cereali dei soci, con una capienza complessiva di 10 mila quintali, e un impianto fotovoltaico da 85 kilowatt, che permetterà l'autonomia energetica dell'impresa, per un investimento complessivo di 770 mila euro. "Ci teniamo a sottolineare che quello di mettere l'impianto sul tetto della nostra azienda" ha spiegato Bruno Sebastianelli, presidente de La Terra e il Cielo -, "anche se non garantisce, come posizione, il massimo della produzione energetica, è dettata dalla nostra convinzione che il paesaggio collinare e agricolo vada salvaguardata. Per questo, pur essendo sostenitori dell'energia rinnovabile, siamo contrari agli impianti installati sui campi". Sebastianelli ha sottolineato la volontà della cooperativa di "essere protagonista nella costruzione di un  modello economico diverso, realizzato sul territorio, con i consumatori locali e con i Gruppi d'acquisto solidale" anche se ha dovuto rimarcare che "l'incremento del fatturato del 5%, che abbiamo registrato in questi primi mesi del 2012, è dovuto principalmente al mercato estero visto che quello italiano è fermo. Non dimentichiamo, inoltre, che il grande problema dell'impresa agricola italiana è la bassa redditività". La Terra e il Cielo, infatti, esporta in Asia, Giappone in testa, seguito da Singapore, Malesia, Corea del Sud, Arabia Saudita, Dubai, Israele, oltre che in Australi e in Nuova Zelanda, in Europa, Stati Uniti, Canada. I primi risultati positivi stanno arrivando dal Brasile mentre l'azienda sta cercando di entrare nel mercato cinese. A sostegno dell'ipotesi di creazione del distretto di economia solidale, si sono espressi Enzo Giancarli, presidente della commissione Assetto territoriale e ambientale dell'Assemblea legislativa regionale, Patrizia Casagrande, commissario straordinario Provincia di Ancona, Andrea Bomprezzi, sindaco di Arcevia, Katya Mastrantuono, presidente di Rees Marche-Rete di economia etica e solidale, Paolo Manoni, rappresentante di Banca Etica. Giordano Mancini, membro del Movimento nazionale della Decrescita felice, ha stimolato i presenti a riflettere "sul fatto che il Prodotto interno lordo sia il reale valore del benessere di una società" e di non illudersi che "l'aumento del Pil significhi un incremento dell'occupazione". Mancini ha aggiunto che "ci aspetta un periodo in cui passeremo inevitabilmente dall'era del desiderio a quella del bisogno". 




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