CONVEGNO ACI AGROALIMENTARE SUI DAZI. GARDINI CRITICA INAUGURAZIONE VINITALY

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9 aprile 2013

"Vino e dazi" è stato il tema del convegno che ACI agroalimentare ha tenuto  nell'ambito del Vinitaly. Dell'argomento del convegno hanno parlato Ruenza Santandrea, Presidente settore vitivinicolo Legacoop Agroalimentare, Adriano Orsi, Presidente settore vitivinicolo Fedagri, Alberto D’Avino della Commissione UE. Con i loro interventi hanno introdotto una tavola rotonda cui hanno partecipato Luigi Caporicci, Presidente Gotto D'oro, Sergio Dagnino, Dg Caviro, Rolando Chiossi Vice Presidente GIV, Enrico Duranti, Dg ICCREA Bancaimpresa, Riccardo Monti, Presidente ICE. Ha concluso i lavori il Presidente del settore agroalimentare dell'Alleanza delle cooperative, Maurizio Gardini. Nel corso del convegno è intervenuto il Presidente della Commissione agricoltura del Parlamento Europeo Paolo de Castro che ha ricordato che l'11 aprile inizia la fase finale dei negoziati sulla PAC ed ha sottolineato che l'importante è che il negoziato si chiuda entro la fine di giugno. Per il vino l'Italia ha a disposizione 100 milioni di euro per la promozione extra UE, ha rammentato, aggiungendo che tra le novità introdotte dal Parlamento europeo per il settore vitivinicolo c'è l'estensione delle promozioni al mercato interno. De Castro ha anche ricordato la divergenza tra Parlamento e Consiglio sui diritti d'impianto ma ha assicurato che "il Parlamento europeo è un'arma a disposizione dei produttori". D'Avino ha parlato delle principali tendenze delle esportazioni e delle importazioni mondiali con particolare riguardo alla posizione italiana. Da sottolineare i dati relativi alla importazioni cinesi che secondo il funzionario della Commissione UE sono da tenere in grande considerazione. I dazi pagati negli Stati Uniti sono  relativamente bassi e anche in Canada è così, ha fatto notare, mentre il discorso cambia in negativo se si passa alla Svizzera e soprattutto alla Russia dove l'Italia, che è per inciso il primo esportatore, nel 2012 ha pagato 41 milioni di euro in dazi. Meno proibitivi sono i dazi cinesi. Al contrario il Brasile ha dazi importanti ma ancora affrontabili così come il Giappone, mentre sono altissimi quelli della Thailandia e soprattutto dell'India, Paese che ha un dazio sul vino del 150%. In questo contesto l'Unione Europea, visto lo stallo del Doha round, si muove su accordi bilaterali (Mercosur, Ucraina, India in via di definizione; sono invece in fase di lancio, quelli con USA, Giappone e Thailandia) o accordi che riguardano solo il vino in termini di pratiche enologiche e etichettatura più che di dazi.  Dagnino ha parlato della situazione dei dazi nell'area asiatica, con riferimenti anche alla Russia. Chiossi ha dato conto della situazione delle imposte del Brasile. Ci vuole un accordo Mercosur-UE per abbassare i dazi, ha detto. Caporicci ha messo in evidenza che esistono ostacoli di natura diversa dai dazi che sono più frenanti. Quanto farà l'ICE lo ha spiegato monti annunciando interventi anche sulla gdo. In particolare ha incitato gli operatori ad utilizzare gli investimenti SIMEST che grazie ad una legge di ottobre scorso possono essere utilizzati per accedere alle piattaforme commerciali. Duranti, dal canto suo, ha confermato che esiste domanda di credito per miglioramento aziende e per l'internazionalizzazione. Dagnino ha anche messo in rilievo i rischi del mercato cinese in termini di furto di marchi o di presenza di operatori italiani disonesti. Chiossi, infine, ha messo in evidenza i limiti del bando OCM messo a punto del MIPAAF per la promozione ed ha suggerito un ruolo più incisivo di SACE. "L'uva non si paga con la demagogia" ha detto Gardini dando conto della trasformazione che le cooperative hanno fatto in questi anni. Il Presidente del settore alimentare della Alleanza cooperative ha criticato, definendola "vergognosa", l’inaugurazione di Vinitaly, tutta orientata, a suo giudizio, all'esaltazione dell'agricoltura dei mercati contadini e casalinga. C'é spazio per cooperative meno dimensionate, ha precisato Gardini, ma a patto che siano entro le regole. Gardini è tornato ad affrontare anche la questione della burocrazia ricordando le proposte fatte da ACI. La cabina di regia dell'ICE deve cambiare nella sostanza perché è necessario essere sentiti ed ascoltati, ha aggiunto il Presidente di ACI agroalimentare. "Non possiamo essere rassegnati ad abbattere le viti in funzione della diminuzione dei consumi, perché il nostro territorio è quello che è se è un territorio vitato, un'agricoltura di numeri", ha concluso. Erano presenti al convegno, tra gli altri, la senatrice Leana Pignedoli, Mario Guidi, Presidente della Confagricoltura, Giuseppe Politi, Presidente della CIA, Carlo Siciliani, Presidente della fondazione Enpaia, Domenico Zonin, Presidente IUV, Giovanni Luppi, Presidente Legacoop agroalimentare, Giuseppe Piscopo Direttore generale Legacoop agroalimentare, Andrea Dilvestri, consigliere diplomatico Ministro Catania. Fonte: AGRA PRESS


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