9 Agosto 2013: Agrinsieme chiede intervento Ministri su indagine anti-dumping cinese

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9 agosto 2013

Vino Ue-Cina, Agrinsieme: Su dumping “Cevico” Ministri Zanonato e De Girolamo intervengano, le Organizzazioni chiedono la difesa dell’azienda e del vino italiano

Agrinsieme -coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari- chiede che i Ministeri delle politiche alimentari e forestali e quello dello Sviluppo Economico si facciano parte in causa nella vicenda che ha coinvolto l’azienda Cevico, selezionata nel campione europeo su cui le Autorità cinesi effettueranno le proprie indagini, nell’ambito della procedura aperta contro i vini dell’UE ai primi di Luglio. Già nei giorni scorsi Agrinsieme, insieme alle altre componenti della filiera vitivinicola italiana, si era rivolta al Governo per sottoporgli la delicata questione dell’apertura, da parte delle Autorità di Pechino, di un'indagine anti-dumping e di un'indagine anti-sussidi sull'importazione dei vini europei in Cina. In una lettera inviata al presidente del Consiglio Letta e ai ministri dello Sviluppo economico Zanonato, delle Politiche agricole De Girolamo, degli Affari esteri Bonino e degli Affari europei Moavero -e firmata anche da Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini- i presidenti di Agrinsieme avevano sollecitato un forte impegno politico per scongiurare questa eventualità.

Per le Organizzazioni, arrivati a questo punto, i Ministeri competenti dovranno accompagnare e sostenere Cevico durante tutto l’iter che l’azienda dovrà sopportare durante il contenzioso. Questo -secondo le organizzazioni- è fondamentale, non solo per l’impresa italiana ma per il vino nel suo complesso. Da qui la richiesta di affidarsi ad uno studio legale unico, possibilmente anche al livello europeo, incaricato a difendere le aziende che saranno soggette ad indagine, evitando dispersioni, debolezze e costi aggiuntivi che andrebbero inevitabilmente a gravare sull'intero settore vitivinicolo, e dunque, sull'intera economia del nostro Paese

Agrinsieme ricorda la grande rilevanza del settore vitivinicolo per il nostro Paese, sia in termini economici, con un'incidenza del 20% rispetto all'intero export agroalimentare, sia in termini sociali, con 650.000 imprese e 1.200.000 occupati nel comparto. E poiché il mercato cinese è notoriamente uno di quelli con maggiori prospettive di sviluppo, risulta evidente l'enorme danno economico-sociale che deriverebbe all'Italia, e all'Europa tutta, se le Autorità cinesi imponessero dei dazi sull'importazione di vini dall'Ue.




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