Agrinsieme, lo “Spesometro” punisce le piccole aziende e non risponde ad alcuna logica di “trasparenza”

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24 gennaio 2014

“Non è una questione di trasparenza, ma è un problema di costi e pesanti oneri burocratici a danno di tanti piccoli agricoltori. Chi, come il presidente della Coldiretti Moncalvo, si dichiara favorevole alla reintroduzione dello Spesometro (eliminato dal decreto sviluppo del 2013) non pensa agli interessi dei produttori, ma agisce solo contro di loro oppure per altri fini che non sono certo quelli dell’agricoltura, della sua crescita, della sua competitività”. Lo dichiara Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane del settore agroalimentare, riaffermando la sua posizione di assoluta contrarietà alla misura, contenuta nella legge di stabilità, che impone l’obbligo di comunicazione all’Amministrazione finanziaria delle operazioni ai fini Iva per i coltivatori che non superano i 7 mila euro di vendite l’anno.

COMUNICATO


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