Pesca, Alleanza cooperative: catture ai livelli degli anni '40. Occorre rivedere modelli per valutare stato delle risorse
Notizie
"La pesca italiana ha ridotto dal 1999 ad oggi del 50% le catture, che sono ormai ai livelli degli anni '40, con un mancato guadagno annuo di circa un miliardo di euro." Questo il quadro che delinea l'Alleanza delle Cooperative italiane pesca alla vigilia della Conferenza dell'Unione europea sullo stato degli stock ittici in Mediterraneo, in programma a Catania il 9 e il 10 febbraio.
"Questa riduzione dell'attività di pesca e' il frutto di politiche comunitarie tese al contenimento del prelievo e alla fuoriuscita dal settore di imprese e lavoratori. Chi parla di pesca eccessiva probabilmente utilizza modelli per la valutazione degli stock non conformi alle caratteristiche del Mediterraneo. Non e' possibile paragonare le nostre acciughe ai merluzzi atlantici" afferma l'Alleanza. I metodi di analisi degli stock utilizzati fuori del Mediterraneo - precisa l'Alleanza - considerano specie longeve sulle quali l'attività di pesca opera per diversi anni, mentre in Mediterraneo il reclutamento alla pesca e' precoce, quando ancora la mortalità naturale e' elevata e la pressione di pesca si esercita per uno o due anni.
"A causa, poi, dell'elevata biodiversità tipica del bacino del Mediterraneo, le interrelazioni tra organismi sono molto intense, con valori di mortalità naturale importanti che influenzano pesantemente i modelli", sottolinea l'Alleanza nel chiedere all'Unione europea di investire in ricerca scientifica e di valutare con altri sistemi come stanno d'avvero le cose.