Nuovi codici doganali della nomenclatura combinata

Florovivaistico
8 marzo 2016

A seguito di un impegno durato circa 4 anni, la Commissione europea ha approvato i nuovi codici doganali proposti dall'Italia, i quali sono in vigore dal 1 gennaio 2016. In allegato alla presente trovate un documento predisposto dal Mipaaf (e scaricabile sul loro sito) che riporta nel dettaglio le novità relative ai codici di nomenclatura combinata. La normativa di riferimento e' il REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2015/1754 del 6 OTTOBRE 2015, che modifica l'Allegato I del regolamento (CEE) n 2658/87 del Consiglio relativo alla nomenclatura tariffaria e statistica e alla tariffa doganale comune. L'obiettivo della modifica, lo ricordiamo, era quello di avere maggiore contezza dei flussi di taluni prodotti, che fino ad oggi erano classificati in maniera generica.

Nel corso della riunione in oggetto, svoltasi alla presenza di funzionari del Mipaaf, dell'Agenzia delle Dogane e dell'Istat, sono state avanzate alcune richieste di chiarimento che riporto di seguito.

- Segnalati dei problemi con la Turchia, che per le importazioni richiede, oltre all'indicazione dei nuovi codici, anche quella di quelli vecchi. I funzionari delle Dogane hanno risposto che se la richiesta riguarda l'indicazione in fattura, e se il rischio e' quello di blocco delle importazioni, tanto vale accontentare i turchi, in quanto la fattura per le Dogane non ha alcun valore, quello che a loro interessa e' la dichiarazione doganale, che ovviamente deve essere conforme alla nuova normativa. Ad ogni modo, il problema verrà affrontato nell'ambito degli incontri che i nostri servizi fitosanitari svolgeranno con quelli turchi, in vista dell'Expo di Antalya.

- Indicazione della massa netta: per gli scambi extra-UE questa e' sempre obbligatoria, tranne per quegli operatori i cui arrivi/spedizioni annui superano il valore di 20 milioni di euro. A tal fine, Ismea e ANVE hanno predisposto uno schema che permette di individuare dei pesi medi per ciascun prodotto, in modo da rifarsi, se necessario, a tali stime. La novità consiste invece nell'indicazione del numero di pezzi (unità supplementare), obbligatoria per ciascun prodotto.

- e' stato richiesto all'Amministrazione di adoperarsi affinche' in Europa ci sia una maggiore uniformità nei controlli in entrata, nonche' una maggiore reciprocità negli scambi con i Paesi terzi.

- In caso un operatore non riesca a classificare un determinato prodotto, potrà ricorrere alla "Informazione tariffaria vincolante": e' possibile cioe' presentare un'istanza alle Dogane (tramite il loro portale web), le quali poi rilasciano un certificato che e', per l'appunto, vincolante per le Dogane degli altri Stati membri, che sono così costrette ad accettare il prodotto. 




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