Pesca: Alleanza Cooperative sottoscrive posizione comune con organizzazioni europee e sindacati su Pcp
Pesca e acquacoltura
Pesca: Alleanza
Cooperative sottoscrive posizione comune con organizzazioni europee e sindacati
su Pcp
Nuove
raccomandazioni per Mediterraneo preoccupano organizzazioni datoriali e dei
lavoratori
Roma, 21 febbraio 2020 – Le scelte di indirizzo della
Politica comune della pesca (Pcp) bocciate dalle principali organizzazioni
europee del settore e dal sindacato dei lavoratori europei. Lo rende noto
l'Alleanza delle Cooperative pesca che ha promosso e siglato oggi a Roma una
posizione comune condivisa con i rappresentanti delle organizzazioni francesi,
greche, maltesi, spagnole e croate. A destare preoccupazione il processo
decisionale di regolamenti relativi ai piani di gestione pluriennali, con importanti
ricadute economiche, sociali e ambientali. In particolare si fa riferimento
alla presentazione da parte della Commissione europea, su mandato del
Consiglio, di diverse proposte di raccomandazione relative alla gestione della
pesca del pesce azzurro in Adriatico, del corallo rosso, della pesca dei
gamberi nel Canale di Sicilia, dell'occhialone in Spagna nel mare di Alboran,
della lampuga con l'uso di dispositivi di concentrazione del pesce (fad).
Proposte che sono state avanzate in seno alla Commissione Generale della Pesca
nel Mediterraneo - CGPM della FAO. "Passando - spiega l'Alleanza-per la CGPM
queste proposte, saranno tutte rapidamente adottate e trasposte automaticamente
in Regolamenti Ue, senza alcun coinvolgimento del Parlamento europeo ed aggirando
completamente la co-decisione della normale procedura legislativa ed evitando
il confronto con la categoria". La Commissione Ue si accinge anche a ritirare
il piano di gestione per i piccoli pelagici in Adriatico, perche' le modifiche
dal Parlamento europeo lo hanno reso non più rispondente agli orientamenti
comunitari, fortemente contestati dalle marinerie interessate. Si teme che
anche su altre partite si continui ad evitare il percorso legislativo
democratico. Per questo le organizzazioni europee lanciano un appello al
Commissario europeo all'Ambiente, Oceani e Pesca Virginijus Sinkevicius, ai
ministri del Consiglio pesca dei rispettivi stati membri e a tutte le forze
politiche del Parlamento europeo, affinche' "nella definizione delle misure di
gestione della pesca in Mediterraneo sia rispettata la normale procedura
decisionale democratica dell'Unione, compresa la consultazione obbligatoria del
Consiglio Consultivo pertinente".