LEGACOOP AGROALIMENTARE - MARETTI: SIAMO PREOCCUPATI PER COSTI ED ESPORTAZIONI
NotizieL'analisi dell'Area Studi di Legacoop mette in evidenza incertezza nella domanda, prevista in calo dal 32% delle cooperative, preoccupazioni per costi e manodopera
Scenari 2024 preoccupanti per costi ed esportazioni
Cristian Maretti
presidente di Legacoop Agroalimentare: "Le nuove tensioni geopolitiche
rischiano di aggravare alcune incertezze del
2023. Avremo parecchio lavoro da fare per resistere"
"Le nuove tensioni
geopolitiche rischiano di vanificare i buoni segnali del 2023. Lo dicono le
nostre cooperative, lo conferma la nostra Area Studi". Cristian Maretti,
presidente di Legacoop Agroalimentare esprime tutte le proprie preoccupazioni
circa gli effetti, alcuni già in atto, della crisi nel mar Rosso e delle guerre
Russia Ucraina e Palestina Israele.
"Visti gli ultimi anni, un
2024 quanto meno incerto non e' una notizia. Ma pur sperando che tutte le
incertezze girino al meglio, avremo parecchio lavoro da fare per resistere a
nuove tensioni internazionali, ai rischi sui mercati e sui flussi commerciali
dei prodotti agroalimentari. Ci aspettiamo, a tutti i livelli, istituzioni
politiche vicine e pronte a reagire con forza", continua Maretti.
Le previsioni per il 2024:
incertezza della domanda, preoccupano costi e manodopera. L'analisi di
Legacoop mostra che per il 2024 le attese sull'economia italiane sono ritenute
stazionarie dal 64% delle cooperative, ma ben il 32% le considera in
peggioramento con un sentiment negativo sulla domanda e stabile
sull'occupazione. Quanto si prospetta e' un orientamento al consolidamento delle
attività o almeno ad una loro stabilizzazione e la realizzazione di alleanze
strategiche e crescita nell'attività. Tuttavia preoccupano in maniera
particolare la mancanza di manodopera, i costi energetici ed i costi delle
materie delle materie prime anche se in miglioramento rispetto al 2023. Restano
stabili le preoccupazioni sui tassi d'interessi e liquidità a breve termine.
Il peso delle crisi
geopolitiche. "Le nostre associate segnalano l'aumento dei costi
nell'utilizzo dei container e dei noli per tutte le tratte. Oltre
all'allungamento di una quindicina di giorni dei percorsi da Capo di Buona
Speranza con ripercussioni sui prodotti freschi e sulla loro shelf-life",
sottolinea Maretti.
La situazione del 2023:
calo della produzione agricola per i cambiamenti climatici. Riprendendo i principali i dati preliminari dell'Istat, si evidenzia
come dal punto di vista della produzione agricola di base nel 2023 si siano
avuti una riduzione in volume, -1,4% e, ancora più in valore aggiunto ai prezzi
base, -2%). In particolare la flessione ha riguardato i volumi di vino (-9,5%),
patate (-6,8%), frutta (-5,3%) e olio d'oliva (-5%). Annata favorevole invece,
per coltivazioni industriali (+6,2%), cereali (+3,2%) e ortaggi freschi
(+2,8%). In calo anche le unità di lavoro (-4,9%).
Le stime per il 2023 dell'Area
Studi evidenziavano per il settore agricolo una graduale mitigazione degli
effetti derivanti dall'instabilità dei mercati internazionali delle materie
prime agricole e dei prodotti energetici, innescata dal conflitto russo-ucraino.
Tuttavia. l'andamento e' stato fortemente influenzato dai fattori climatici
avversi che hanno caratterizzato gran parte dell'anno. E questo ha compromesso
i risultati di molte colture.
Prezzi in crescita e
occupazione stabile nel 2023. Nell'anno che si e' chiuso, i prezzi, ancora
in crescita, hanno registrato una variazione più moderata rispetto al 2022.
L'aumento dei prezzi dei prodotti venduti (+4,2%) nel 2023 e' stato più
pronunciato rispetto a quello dei beni acquistati (+2,3%). Questo ha fatto sì
che si invertisse la tendenza riscontrata nel biennio 2021-2022 quando i
rincari delle materie prime agricole e dei prodotti energetici avevano
pesantemente influito sui costi di produzione.
"In questo quadro - conclude
Maretti - le nostre cooperative agroalimentari hanno evidenziato alcune
tendenze interessanti tanto che per quanto riguarda il valore della produzione,
il 30% si attende bilanci in crescita e per il 43% in sostanziale stabilita"'.
Stabile anche l'occupazione
per il 76% ed in aumento per il 15% e in utile per l'87%, anche se l'aumento
dei tassi di interesse ha certamente avuto un effetto sulla liquidità che solo
dal 58% viene considerata buona.