ALLUVIONE ROMAGNA MARETTI (LEGACOOP AGROALIMENTARE) SERVONO MAGGIORI RISORSE UMANE E MINOR BUROCRAZIA
NotizieUn anno fa l'alluvione che mise in ginocchio la Romagna, a cominciare dall'agricoltura, oggi molto deve essere ancora fatto "Maggiori risorse umane e minor burocrazia per gli aiuti post alluvione"
Cristian Maretti (presidente di
Legacoop Agroalimentare): "Nonostante dichiarazioni di destinazione fondi per
miliardi, alle imprese sono arrivati solo quelli della riserva di crisi"
"Togliere il tappo che sta bloccando la richiesta dei rimborsi
prevedere più personale e individuare vie preferenziali semplificate per i
danni più piccoli. Perche' ad un anno di distanza ci sono state soltanto
promesse, a fronte delle dichiarazioni di destinazione fondi per miliardi, alle
imprese sono arrivati solo quelli della riserva di crisi". Sono passati 365
giorni dall'alluvione che ha messo in ginocchio la Romagna a partire
dall'agricoltura, ma come sottolinea amareggiato il presidente di Legacoop Agroalimentare,
Cristian Maretti, ben poco e' stato fatto. "La sensazione e' che la messe
di dichiarazioni incoraggianti di un anno fa non abbiano trovato i corretti
percorsi amministrativi e burocratici. E la sensazione e' che anche la nomina,
seppur tardiva, del commissario Francesco Paolo Figliuolo, riconosciuto
da tutti di grande prestigio, non sia sufficiente a trovare le soluzioni per
rimborsi e ristori".
I romagnoli gente
tenace, sono ripartiti nonostante tutto. Per fortuna però, lentamente la vita e'
tornata a scorrere. "Certamente i romagnoli non hanno aspettato che l'ultimo
timbro fosse messo per rimettersi al lavoro, non e' mancata la volontà e la
forza. Non mancherà certamente neppure la memoria delle promesse, sia quelle
mantenute sia quelle non mantenute".
365 giorni da non
dimenticare. Per ricordare quei tragici momenti e la solidarietà di tutta la
nazione, Legacoop ha realizzato anche un video (https://youtu.be/4aCHNYsALcg?feature=shared) .
"Non ci possiamo
dimenticare quanto successo esattamente anche perche' ad un anno dall'alluvione,
eventi estremi si abbattono ancora sulle colture pregiate, sui frutteti e sui
vigneti della Romagna", sottolinea Maretti. "Purtroppo per tutti noi non si può
più parlare dì eccezionalità degli accadimenti, ma di un drammatico ripetersi
di episodi che danneggiano le colture, colpiscono le nostre filiere migliori e
soprattutto minano il morale del mondo agricolo. Sempre più senza avere dei
dispositivi di intervento automatico, efficienti e soddisfacenti".
Un evento non isolato
ma una triste constante di episodi. Se infatti, "l'alluvione del 2023 e' stata classificata come la
terza calamità a livello globale per dimensione, non possiamo dimenticare che
anche gli anni precedenti erano stati contrassegnati da gelate tardive che
avevano colpito le produzioni e' da periodi siccitosi che avevano limitato le
produzioni".
C'e' ancora tanto da
fare.
Un anno fa "tanta solidarietà dal mondo cooperativo, da tutta Italia e
dall'Unione europea, ha permesso di ripartire ed affrontare una nuova campagna
agricola con nuove speranze. Purtroppo, però, dai sorvoli in elicottero si nota
come ci siano ancora tante cose da sistemare concretamente. Basta guardare
verso la collina per rendersi conto che il ripristino territoriale ha
riguardato a malapena la viabilità principale, spesso con soluzioni
provvisorie. La maggior parte dei campi e' ancora devastata da frane che per le
attuali procedure di intervento sono destinate a non essere mai più sistemate.
Con un evidente problema idrogeologico per i prossimi anni".