GRANCHIO BLU - MARETTI (LEGACOOP AGROALIMENTARE) - SUBITO IL COMMISSARIO STRAORDINARIO E MISURE DI CONTRASTO
Pesca e acquacolturaIl punto della situazione dopo un anno esatto di lotta a una emergenza che non accenna a calare
Cristian Maretti (presidente Legacoop Agroalimentare)
"Occorre un piano di intervento coordinato, misure di contrasto e strumenti di
tutela"
ROMA, 01 agosto 2024 - "Deve essere al più presto
nominato il Commissario straordinario al granchio blu". A chiederlo e' Cristian
Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare dal momento che l'emergenza
non e' certo finita. "Ad un anno di distanza dalle prime misure messe in campo
dal ministero, riconfermiamo l'esigenza di un coordinamento della calamità e
attendiamo la nomina del commissario straordinario, (come stabilito dal dl n.63
del 15 maggio 2024). Inoltre, auspichiamo che il piano di intervento, che dovrà
essere redatto dal commissario, preveda il coinvolgimento attivo delle
associazioni di categoria e delle imprese sul territorio per indirizzare al
meglio le risorse disponibili". Quanto Maretti chiede, anche a nome delle
realtà territoriali di Legacoop, e' di "insistere ed investire su misure di
contrasto alla specie e su strumenti di tutela, incentivando ulteriormente la
campagna di smaltimento, anche destinando ad essa ulteriori risorse per poterla
proseguire senza gravare sulle singole imprese". Questo e' "fondamentale per
assistere le cooperative nella lotta al granchio", spiega il presidente.
I danni per gli allevamenti e i costi
elevati per difendersi. A causa della presenza del granchio blu, il calo di
produzione della vongola verace ad oggi si aggira tra il 60%-70% rispetto
al 2022/2023 e quest'anno "soltanto il duro lavoro di tutela e contrasto al
granchio messo in campo dai cooperatori del basso ferrarese, grazie a strumenti
come teli e recinti di contenimento/difesa, permette una raccolta minima di
prodotto", spiega Maretti. "Produzione minima che appunto richiede ingenti
investimenti e ore di lavoro per poter essere preservata. Strumenti di difesa
che però non possono essere messi in campo da tutte le cooperative di
acquacoltura a causa delle diverse aree coinvolte dalle concessioni e ove
possibile il loro utilizzo, richiedono molta manutenzione e cura per evitare
fenomeni di anossia all'interno degli stessi allevamenti".
Monitoraggio e ricerca diventano
fondamentali. Per questo "di rilevante importanza sarà concretizzare un vero
monitoraggio scientifico sulla presenza della specie e sugli effetti della sua
interazione con l'habitat. Non si può fare affidamento su isolati fenomeni di
moria del granchio che essendo causati da fenomeni atmosferici rappresentano
oltretutto un segnale di pericolo non solo per il granchio, ma per l'intero
ecosistema già messo a dura prova". In questo quadro e' imprescindibile "la
sinergia tra imprese e mondo della ricerca per raggiungere l'obiettivo della
tutela e recupero della produzione di vongole veraci, convivendo con la specie
e mirando sempre più a diversificare ulteriormente le tipologie di allevamento
e pesca nei comparti".
Un anno di interventi, ma l'emergenza e'
sempre più viva. Un anno fa il ministero autorizzava la spesa di 2,9 milioni di
euro a favore dei consorzi, delle imprese di acquacoltura e della pesca per
provvedere alla cattura ed allo smaltimento del granchio blu. Risorse che sono
state ulteriormente incrementate nel corso del 2023. Ma nonostante tutto la
situazione nella Sacca di Goro e nei canali adduttori delle Valli di Comacchio
resta critica. A parlare sono i numeri. Nel 2023, da luglio a novembre, sono
stati smaltiti quasi 427mila chili di granchio blu, mentre da marzo a fine
luglio di quest'anno i chili smaltiti sono stati poco più di 403mila. "In soli
5 mesi del 2024 si e' quasi raggiunto il totale complessivo smaltito nel 2023.
Dunque, il quantitativo smaltito nel 2023 verrà ampiamente superato quest'anno
visto che la campagna, grazie anche al milione di euro stanziato a luglio dalla
Regione Emilia-Romagna, continuerà almeno fino settembre con l'auspicio di
proseguire fino a novembre", commenta Maretti.
Il granchio blu in tavola. I dati di
commercializzazione confermano la difficoltà riscontrata dalle cooperative ad
inserire il prodotto all'interno di canali commerciali esistenti per la scarsa
richiesta di granchio blu da parte del mercato. Nei primi sei mesi di
quest'anno sono stati venduti quasi 44mila chili di prodotto mentre lo scorso
anno, da luglio a dicembre, erano stati 510mila. Proprio per far conoscere e
incrementare la commercializzazione, Legacoop Agroalimentare ha dato vita ad
una campagna di promozione e valorizzazione dei prodotti ittici
dell'Emilia-Romagna con l'offerta di granchio blu fresco ma anche già pronto ad
essere cucinato. Partita dalla Romagna, l'iniziativa vuole fare da apripista ad
altre simili anche in altre regioni d'Italia.