LEGACOOPAGROALIMENTARE, PRONTA UNA PROPOSTA PER LA RIFORMA DELLA PAC PER IL POST 2013

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10 giugno 2010

LEGACOOPAGROALIMENTARE, PRONTA UNA PROPOSTA PER LA RIFORMA DELLA PAC PER IL POST 2013. IL PRESIDENTE, GIOVANNI LUPPI: ADESSO CONFRONTO CON LE ALTRE CENTRALI COOPERATIVE AGRICOLE.

Si è concluso nei giorni scorsi il percorso interno di studio, analisi e valutazioni che ha prodotto un primo documento contenente analisi e approfondimenti volute dall'associazione delle cooperative agricole di Legacoop per la riforma della politica agricola comune per il dopo 2013.

Il documento è stato elaborato con il supporto scientifico dei professori Franco Sotte, dell’Università di Ancona, e Angelo Frascarelli, dell’Università di Perugia e con la collaborazione di Mario Campli oggi consigliere del C.E.S.E. (Comitato Economico Sociale Europeo).

«Il documento – ha chiarito il presidente, Giovanni Luppi – contiene proposte precise ed innovative per una “Politica Agricola e dei Sistemi  Alimentari”  che guardi al futuro e che tenda a superare la logica ormai obsoleta dei due pilastri e affronti i mercati con due macro obiettivi: valorizzazione attraverso opportune e proporzionate forme di pagamento dei beni e servizi pubblici prodotti dall'agricoltura e dagli agricoltori; rilancio della competitività dei sistemi agricoli e alimentari nell'Ue, con un ruolo centrale per le organizzazioni dei produttori e delle imprese agricole associate attraverso lo strumento dei programmi operativi».

Nel futuro della PAC – si legge nel documento – debbono essere abbandonati termini come: “sussidio”, “aiuto”, “premio”, “compensazione”, “contributo”. Essi appartengono a un passato di dipendenza e marginalità dell’agricoltura e dei sistemi agricoli e alimentari. Quei termini debbono essere sostituiti da “pagamento” e “incentivo” che implicano un approccio contrattualizzato nella relazione tra l’agricoltore e l’Autorità pubblica.

«Abbiamo aperto un primo confronto con le altre centrali cooperative agricole – puntualizza Luppi – con le quali puntiamo ad arrivare ad una posizione condivisa da presentare a Roma e a Bruxelles».

 

Bologna, 9 giugno 2010


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