AGRICOLTURA: PIU' CONTROLLI E REGOLE PER SALVARE POMODORO. AL VIA CICLO AUDIZIONE CAMERA CON ORGANIZZAZIONI AGRICOLE

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23 settembre 2010

ROMA, 21 SET - Rispettare i contratti. Intensificare controlli e inasprire le sanzioni. Rendere obbligatoria l'etichetta di provenienza del prodotto. Lavorare per una nuova programmazione del settore. E' quanto chiede il mondo delle organizzazioni agricole (Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri) e delle centrali cooperative (Fedagri, Legacoop-Agroalimentare, Agci Agrital e Unci-Coldiretti),convocate oggi in commissione Agricoltura della Camera in un'audizione per affrontare la crisi del comparto del pomodoro.

Sul banco degli imputati, secondo le sigle, c'è l'industria che, mai come quest'anno, non avrebbe rispettato gli accordi contrattuali sottoscritti con i produttori ad inizio campagna. "Chiediamo la verifica dei numeri dei contratti onorati, del prodotto coltivato e ritirato", afferma la Coldiretti, ricordando come in molti casi il prezzo sia passato da 70 euro/tonnellate a 35-40 euro/tnl, più basso del prodotto cinese; un comportamento scorretto che si è verificato anche per effetto degli aiuti comunitari accoppiati alla produzione, "un elemento coercitivo da parte delle industrie nei confronti dei produttori". Secondo Confagricoltura, "serve una programmazione rigorosa con tutta la filiera e l'approvazione dell'etichetta obbligatoria di origine, in modo che il consumatore possa scegliere". Per Copagri "i produttori oggi devono avere la certezza che ciò che producono sia ritirato, mentre la Cia, insieme a Fedagri e Legacoop invocano più controlli da parte del ministero delle Politiche agricole. Infine Agci Agrital ha evidenziato come le le aziende cooperative di autotrasformazione pagano il prodotto ai propri soci il 20-30% in più rispetto alle industrie, con il rischio di andare fuori mercato.(ANSA).




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