SI È CONCLUSO OGGI A BRUXELLES IL 4° CONGRESSO DEL COPA-COGECA CHE HA POSTO AL CENTRO DEL DIBATTITO LE QUESTIONI RELATIVE ALLA RIFORMA DELLA PAC POST 2013.

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7 ottobre 2010

«Sono state due giornate di intenso lavoro e dibattito – ha commentato il vice presidente Miriano Corsini, che ha guidato la delegazione di Legacoop Agroalimentare – che hanno visto la partecipazione attiva di oltre 600 delegati in rappresentanza degli agricoltori e delle cooperative agricole europee dei 27 stati membri. Dal congresso emerge un messaggio forte del mondo agricolo rivolto ai 500 milioni di cittadini-consumatori europei che chiedono di avere stabilità nell’approvvigionamento, qualità e sicurezza alimentare. L’agricoltura fornisce anche beni immateriali di grande valore, quali la tutela e conservazione del territorio, dell’ambiente e del paesaggio, beni per i quali – sottolinea Corsini – gli agricoltori non ricevono dal mercato un ritorno economico diretto e rispetto ai quali occorre prevedere un adeguato corrispettivo a carico della collettività».

Nel corso del dibattito è intervenuto  il Commissario Ue all’Agricoltura, Dacian Ciolos, che ha espresso, in questa fase di costruzione della nuova PAC, la propria volontà e disponibilità a lavorare con gli agricoltori affrontando insieme le sfide e le difficoltà che questo comporta.

«La riforma – ha assicurato Ciolos – non è contro il mondo agricolo, ma per i produttori e per i consumatori europei».

Nell’intervento di Paolo De Castro, presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, è stato sottolineato come anche il settore della selvicoltura e  forestazione rientri a pieno titolo nella prossima riforma e che il Parlamento Ue presenterà a breve un report proprio sul tema della selvicoltura. De Castro ha anche annunciato che sarà presto pronta una proposta legislativa della Commissione per la revisione delle norme sulle aree svantaggiate.

Joseph Dole, che fa parte della Commissione bilancio, ha evidenziato come sia prioritaria e urgente la definizione del budget finanziario Ue prima di procedere nella scrittura finale  della nuova Politica agricola e di come sia complesso il quadro economico che si prospetta per i paesi membri e per l’Unione europea.

Questo è il quadro di riferimento per le 38.000 cooperative europee che sviluppano un fatturato di 360 miliardi di euro, concentrato per il 30% nelle prime 25 più grandi.

Le cooperative rappresentano un riferimento per i 7 milioni di agricoltori europei a esse associati, ma il livello di dimensionamento economico e il potere di mercato nelle rispettive filiere è ancora insufficiente per permettere un reddito equo per i soci.

«Questo – ha osservato Corsini – deve essere un punto di partenza per affrontare i nodi ancora presenti nella catena agroalimentare a partire dalla dotazione di una politica agricola adeguata sia dal punto di vista finanziario, sia dal punto di vista degli strumenti per difendere il reddito degli agricoltori».

  Bruxelles, 6 ottobre 2009


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