Friuli Venezia Giulia: Legacoop, il modello cooperativo italiano delle filiere agroalimentari subito esportabile in Croazia

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Il modello cooperativo italiano delle filiere agroalimentari, che vede Legacoop Fvg in prima linea con la recente produzione de Il pane friulano e dello Stracchino friulano, piace alle imprese cooperative croate, che hanno espresso la volontà di intraprendere iniziative simili sul territorio e di avviare rapporti di collaborazione con le coop italiane.
È quanto emerso in occasione della conferenza internazionale “Le cooperative agroalimentari tra Italia e Sud Est Europa”, che ha messo a confronto istituzioni, associazioni di categoria e imprese cooperative di Italia e Croazia al fine di offrire un modello di sviluppo alle cooperative dell’Est Europa, di dare opportunità di crescita alle cooperative italiane che intendono internazionalizzarsi e di attivare concrete occasioni di collaborazione commerciale ed economica fra imprese.
La conferenza internazionale è stata organizzata nell’ambito di Pro.Coop, il progetto di promozione delle imprese cooperative nell’Europa balcanica finanziato dalla legge 84/2001 e cofinanziato dalla Regione Fvg, promosso da Ice e Informest con i partner italiani Legacoop Fvg e Confcooperative Fvg. All’impegno dei partner italiani e a quello dell’Associazione delle Cooperative Croate, uno dei principali beneficiari del progetto, si è aggiunto il contributo di Legacoop Agroalimentare, che ha valutato positivamente l’iniziativa progettuale, cogliendo l’occasione per implementare le azioni da tempo intraprese sul versante dell’internazionalizzazione delle imprese cooperative. Legacoop Agroalimentare, infatti, come ha ricordato il presidente Luppi, ha da tempo incentrato la sua attenzione sulla politica delle tre “i”, integrazione, innovazione ed internazionalizzazione, elementi imprescindibili per lo sviluppo della cooperazione agroalimentare che, associati allo sviluppo delle filiere interprofessionali, consentiranno lo sviluppo armonico delle proprie attività nell’attuale fase, particolarmente aggressiva, del mercato globale.
L’evento si è articolato in due principali momenti: nel corso della mattinata si sono susseguiti interventi di presentazione del quadro macro-economico della Croazia, degli strumenti a disposizione delle imprese interessate a processi di internazionalizzazione e di approfondimento del sistema cooperativo italiano e croato mentre nel pomeriggio ha avuto luogo una tavola rotonda tra imprese cooperative agroalimentari dei due Paesi.
Ad aprire la prima parte del convegno è stato l’assessore regionale alle Risorse Agricole Claudio Violino, che ha sottolineato come l’iniziativa abbia assunto un significato importante per la Regione sia per il ruolo del Friuli Venezia Giulia nei rapporti commerciali internazionali e in particolar modo con i Balcani, sia perché il settore cooperativo è un valore importantissimo per la regione, settore leader soprattutto per il mondo agricolo. A dare il benvenuto agli ospiti presenti da tutta Italia e dalla Croazia sono stati anche la vice- presidente di Informest Silvia Acerbi, il direttore dell’Ufficio ICE di Trieste, Franco Passaro, la dirigente della Direzione Politiche di Internazionalizzazione del ministero dello Sviluppo Economico, Maria Concetta Pansini e la dirigente del ministero dell’Economia e del Lavoro della Croazia, Zdenka Mesic.
Il vicepresidente di Legacoop Fvg Loris Asquini, ha illustrato agli ospiti il significato e gli obbiettivi del progetto Pro.Coop. e l’impegno che ha portato ad una così ampia collaborazione tra partner anche in un’ottica di internazionalizzazione. Un percorso perseguito da tempo attraverso la costituzione del desk Balkan Focal Point, istituito all’interno della cornice del progetto Pro.Coop., che offre supporto, informazioni e contatti e che contribuisce a fidelizzare i rapporti già avviati e a creare nuove e concrete occasioni di collaborazione. “A questo convegno diamo molta importanza- ha dichiarato Asquini- perché frutto di un impegno pluriennale di Legacoop Fvg e di Legacoop nazionale nel trasferimento di buone pratiche cooperative nei paesi del Sud Est Europa. E’ un esempio di come il modello cooperativo italiano, anche in tempi di crisi, possa contribuire a rafforzare e stimolare la crescita di un sistema economico che abbia al suo centro non solo il profitto,ma anche equità e trasparenza”. Concetto ribadito anche dal vicepresidente nazionale di Legacoop Giorgio Bertinelli, che ha sottolineato come. “Nel 2009 la cooperazione italiana è cresciuta come numero di occupati e continua a farlo anche nella prima parte del 2010, al contrario di quanto accade negli altri settori dell’economia.Non ci può essere sviluppo senza occupazione ma se al contrario sacrificare una parte del patrimonio significa salvaguardare l’occupazione, è una scelta di responsabilità che dobbiamo tenere in considerazione”.
Bertinelli ha ringraziato gli organizzatori per il lavoro svolto e gli ospiti per la numerosa presenza e ha ricordato l’impegno profuso dall’organizzazione nell’elaborazione del progetto Pro.Coop., grazie al quale è stato possibile cementare le relazioni con i movimenti cooperativi di Croazia, Bulgaria e Montenegro e collaborare per sostenere un processo di sviluppo equilibrato nei paesi est europei, anche attraverso il trasferimento di buone pratiche legislative. Un intervento di approfondimento del contesto economico- commerciale croato e dei rapporti economici tra i due Paesi è stato affidato ad Alessandro Liberatori, direttore dell’ufficio Ice di Zagabria, mentre gli strumenti per l’internazionalizzazione delle imprese in Croazia sono stati presentati da Giuliano Russo di Informest Consulting.
Sul versante croato Vedrana Stecca, presidente dell’Associazione delle Cooperative, ha presentato il sistema cooperativo croato, Zdenka Mesic, del ministero del Lavoro e dell’Economia ha illustrato gli strumenti a sostegno delle cooperative e Marin Kukoc, rappresentante del ministero dell’Agricoltura, Pesca e Sviluppo Rurale ha sottolineato l’incidenza delle cooperative nel settore agroalimentare e lo sviluppo delle relazioni d’impresa. Infine Nevenka Benic ha dimostrato come la cooperazione può diventare una risorsa importante per il reinserimento nel mercato del lavoro e per l’integrazione sociale di soggetti a forte rischio di marginalità come i reduci dal recente conflitto bellico nella ex Jugoslavia.
Il presidente di Legacoop Agroalimentare Giovanni Luppi ha aperto la sessione pomeridiana, che è iniziata con la presentazione della ricerca di mercato di SCS Consulting, a cura di Francesco Fumelli, che si è incentrata in particolar modo sulle principali caratteristiche della struttura produttiva in Croazia e sull’andamento dei consumi e lo scenario distributivo, con un approfondimento sulle filiere del vino, dell’ortofrutta e dell’olio. Da queste analisi sono emersi diversi spunti per il dibattito, che ha registrato la partecipazione di Claudio Palladi di Grandi Salumifici Italiani, di Andrea Maltoni di CAC e di Roberto Sgavetta di Coop Nord Est per la delegazione italiana, mentre per quella croata hanno partecipato Mateo Feraric, della cooperativa Cres, produttrice di olio d’oliva, Andrija Caric della cooperativa Svirce, rappresentante della filiera vitivinicola e Neven Kurtovic di Univeg South East Europe per il settore distributivo. Nel corso della tavola rotonda sono stati individuati nell’ortofrutta e nelle sementi due dei settori dimaggiore interesse che hanno già visto avviare alcune iniziative, ma si è rilevato come anche il comparto della logistica e della distribuzione potranno avere ricadute positive così come le diverse produzioni agroalimentari italiane di qualità. Il successo dell’evento è stato testimoniato dall’ampia partecipazione di cooperatori italiani e croati, che hanno dimostrato grande interesse per le prospettive e le opportunità offerte dallo strumento del desk Balkan Focal Point “Che mette a disposizione - ha ricordato Asquini a conclusione della giornata- attraverso il sito www.balkanfocalpoint.eu un “database delle opportunità” allo scopo di offrire alle imprese dei paesi del progetto la possibilità di creare un profilo della propria azienda, per presentare la propria offerta ai potenziali partner commerciali d’oltre confine”.




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