Xylella - Mercuri, condanna Italia da parte Corte Giustizia Europea frutto di ritardi e disinformazione
Olivicolo"Ci auguriamo che ora il nuovo ministro Bellanova, insieme alla Regione, lavorino insieme per affrontare una situazione gravissima e recuperare l'olivicoltura pugliese"
"La sentenza della Corte di giustizia europea dimostra
quanto la disinformazione da un lato e la macchina burocratica dall'altro,
giochino un ruolo fondamentale di fronte a emergenze come la Xylella. I troppi
ritardi nell'eseguire quanto richiesto dalla Commissione si spiegano con il
fatto di aver sottovalutato la questione, specie in una prima fase, nonche'
dalla nascita di tantissimi comitati che hanno ostacolato iniziative che
potessero eradicare da subito la malattia".
Con queste parole il presidente di Alleanza Cooperative
Agroalimentari Giorgio Mercuri commenta la decisione della Corte di Giustizia
Europea che ha dichiarato l'Italia inadempiente rispetto a quanto determinato
dalla Decisione di esecuzione (UE) 2015/789 della Commissione del 18 maggio
2015, dal momento che non ha garantito, nella zona di contenimento, la
rimozione immediata di tutte le piante colpite da Xylella Fastidiosa situate
entro 20 km dal confine della zona infetta, oltre a non aver garantito il
monitoraggio della presenza della Xylella nella zona di contenimento, mediante
ispezioni annuali.
"Ci auguriamo che il nuovo Ministro, assieme alla Regione
Puglia", ricorda il Presidente Giorgio Mercuri, "lavorino insieme per affrontare questa
gravissima situazione ormai annosa, attraverso concreti piani di azione per
recuperare l'olivicoltura pugliese. La Xylella rappresenta uno dei massimi
problemi dell'olivicoltura italiana, che ha bisogno di essere sostenuta ed
incentivata ad investire e a ristrutturarsi per tornare ad essere produttivo e
guadagnare quelle quote di mercato che negli ultimi tempi sono state occupate
da altri. Le nostre cooperative pugliesi stanno lavorando da anni in condizioni
di crisi, ed e' arrivato il momento che le amministrazioni si rendano conto che
non e' più possibile il passaggio di responsabilità su chi ha sbagliato. Gli
olivicoltori aspettano ora soluzioni".