ALLEANZA COOPERATIVE PESCA Soddisfazione per la certificazione MSC in Italia assegnata ai pescatori di vongole dei distretti marittimi di Venezia e Chioggia OP Bivalvia Veneto insieme a CO.GE.VO.
Pesca e acquacoltura
PESCA SOSTENIBILE
ALLEANZA COOPERATIVE PESCA
Soddisfazione per la
certificazione MSC in Italia assegnata ai pescatori di vongole dei distretti
marittimi di Venezia e Chioggia OP Bivalvia Veneto insieme a CO.GE.VO.
È la prima attività di
pesca a ricevere la certificazione in Mediterraneo
La O.P. Bivalvia Veneto
Società Cooperativa, in sinergia con il CO.GE.VO. (COnsorzio GEstione VOngole)
di Venezia e il CO.GE.VO. di
Chioggia, ha ottenuto la certificazione MSC (Marine Stewardship Council) per la
pesca delle
vongole
nell'area veneta dell'Adriatico, poiche' e' stata giudicata sostenibile e ben
gestita in seguito ad una valutazione condotta dal certificatore indipendente DNV-GL.
Ne dà notizia con orgoglio
l'Alleanza Cooperative Pesca, sottolineando che si tratta della prima
attività di pesca a ricevere la più importante certificazione di sostenibilità
non solo in Italia, ma in tutto il bacino del Mediterraneo, sottolineando
anche come le Organizzazioni di Produttori e i Consorzi siano le realtà da
prendere ad esempio, le prime per la vendita e i secondi per la gestione. L'Alleanza,
infatti, sarà sempre più promotrice di questi modelli e sempre al fianco di chi
li ha già costituiti.
Le "condizioni"
evidenziate dal certificatore indipendente hanno l'obiettivo di assicurare una
gestione sostenibile della pesca nel medio e nel lungo termine, per cui a O.P.
Bivalvia Veneto e ai CO.GE.VO di Venezia e di Chioggia e' stato richiesto di
dimostrare secondo parametri scientifici che lo stock e' gestito a livelli
uguali o superiori al rendimento massimo sostenibile (RMS). Inoltre e' prevista
la messa in atto di un regolare monitoraggio scientifico di tutte le catture
(quantità per stagione, distribuzione spaziale, impatto...) al fine di
monitorare e minimizzare l'impatto della pesca sulle specie che non sono
obiettivo diretto dell'attività. Composta da una flotta artigianale,
l'Organizzazione di Produttori opera nei compartimenti marittimi di Venezia e
Chioggia, e tutte le barche associate che pescano vongole rientrano nella
certificazione. Le barche da pesca misurano dagli 11 ai 15 metri e ospitano a
bordo una media di 2,5 persone ciascuna, operando 4 giorni alla settimana e
rispettando un limite max giornaliero di pescato pari a 400 Kg per barca.
Mentre il fermo biologico obbligatorio e' di 2 mesi all'anno, i CO.GE.VO. di
Venezia e di Chioggia osservano un fermo biologico riproduttivo medio di 5 mesi
l'anno. Dal punto di vista gestionale e sociale, infine, e' importante
sottolineare come l'ambito veneto di questo settore, quello che fa riferimento
a OP Bivalvia e Co.Ge.Vo., sia uno dei pochi che ha mantenuto nel tempo lo
stesso numero complessivo di imbarcazioni: 163 da prima del 2000 ad oggi.
La certificazione di O.P.
Bivalvia Veneto, in collaborazione con il CO.GE.VO. di Venezia ed il CO.GE.VO.
di Chioggia, non implica che tutte le attività di pesca italiane che utilizzano
draghe idrauliche siano in linea con i requisiti degli standard di
sostenibilità MSC, che considerano lo stato dello stock, la minimizzazione
dell'impatto sull'ecosistema marino e una gestione efficace. L'attività di O.P.
Bivalvia e' stata giudicata conforme agli standard ambientali di sostenibilità
MSC in seguito ad un'analisi dei dati relativi allo specifico contesto in cui
si svolge l'attività di pesca, in particolare sullo stato dello stock, la
minimizzazione dell'impatto sull'habitat e sull'ecosistema, e la gestione che
viene adottata per regolare e controllare ciascuno di questi elementi. O.P.
Bivalvia Veneto impiega le draghe idrauliche su una superficie pari al 35%
dell'area popolata dalle vongole, e viene messo in atto sistematicamente un
piano di rotazione per permettere il pieno recupero delle aree sfruttate.
Periodicamente vengono, inoltre, effettuate importanti attività di spostamento
di banchi naturali, utili a riseminare il prodotto in aree meno produttive. Successivamente
le stesse zone di mare vengono interdette alla pesca, creando nursery
fondamentali dal punto di vista biologico-riproduttivo. In collaborazione con
l'Istituto di Ricerca Agriteco, vengono effettuati metodicamente monitoraggi
scientifici regolari sia nell'area di pesca, che nelle aree limitrofe, per
assicurare che l'attività di pesca sia svolta in linea con gli obiettivi di
gestione.
Infine, le barche da pesca
sono soggette a un controllo in tempo reale con un sistema satellitare per
verificare la conformità dell'attività al piano di gestione; oltre al regolare
controllo da parte delle autorità preposte, e' in atto un sistema sanzionatorio
interno qualora si riscontrassero eventuali infrazioni.
Roma, 19 luglio 2018